Passione

Aforismi

Alessandro Manzoni

All'avvocato bisogna contare le cose chiare; a lui poi tocca di imbrogliarle.
Ben di rado avviene che le parole affermative e sicure d'una persona autorevole, in qualsivoglia genere, non tingano del loro colore la mente di chi le ascolta.
Certo non è cosa ragionevole l’opporre la compassione alla giustizia, la quale deve punire anche quando è costretta a compiangere, e non sarebbe giustizia se volesse condonar le pene dei colpevoli al dolore degli innocenti.
Dalla meta mai non toglier gli occhi.
Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.
Dio non turba la gioia dei suoi, se non per preparare una cosa più grande.
Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia.
Fate del bene a quanti più potete, e vi seguirà tanto più spesso d'incontrare dei visi che vi mettano allegria.
Fu vera Gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.
Gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante.
Gli uomini, generalmente parlando, quando l'indignazione non si possa sfogare senza grave pericolo, non solo dimostrano meno, o tengono affatto in sé quello che sentono, ma ne senton meno in effetti.
Godo di quell'allegria che non rende gli amici vergognosi l'uno dell'altro, l'indomani.
Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni.
I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi.
I veri grandi spiriti davanti a Dio sono gli umili, Egli si manifesta più spesso e meglio attraverso la loro ingenua fede anzicchè attraverso la dottrina e gli orgogli degli uomini potenti ed elevati.
Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune.
Il coraggio uno non se lo può dare.
Il delitto è un padrone rigido e inflessibile, contro cui non divien forte se non chi se ne ribella interamente.
Il dubbio parziale e accidentale limita la scienza: il dubbio universale e necessario la nega.
Il linguaggio è stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda.
Il pittore di ritratti è come lo scrivano, obbligato a copiare l'altrui scritto, senza poterlo correggere quando è sbagliato.
Il raziocinio è un lume che uno può accendere quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui.
Il sospetto e l'esasperazione, quando non sian frenati dalla ragione e dalla carità, hanno la trista virtù di far prender per colpevoli degli sventurati, sui più vani indizi e sulle più avventate affermazioni.
Il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa.
L'arbitrio non si deve intender libero e assoluto, ma legato dal diritto e dall'equità.
L'operare senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo.
L'orgoglio che tacitamente ci fa supporre la nostra superiorità nell'abbassamento degli altri, ci consola de' nostri difetti col pensiero che gli altri ne abbiano de' simili o de' peggiori.
L'uomo caduto nella colpa ha pur troppo una tendenza a persisterci; e l'esser privato del testimonio della buona coscienza l'affligge senza migliorarlo. Anzi è cosa riconosciuta che il reo aggiunge spesso colpa a colpa per estinguere il rimorso.
L'uomo, fin che sta in questo mondo, è un infermo che si trova su un letto scomodo più o meno, e vede intorno a sé altri letti, ben rifatti al di fuori, piani, a livello: e si figura che ci si deve star benone. Ma se gli riesce di cambiare, appena sta accomodato nel nuovo, comincia, pigiando, a sentire, qui una lisca che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme: siamo insomma, a un di presso, alla storia di prima.
La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.
La disgrazia è una visita del Signore; è un dono, una ricchezza, quasi un privilegio.
La falsa coscienza trova più facilmente pretesti per operare, che formole per render conto di quello che ha fatto.
La maldicenza rende peggiore chi parla e chi ascolta, e per lo più anche chi n'è l'oggetto.
La passione è pur troppo abile e coraggiosa a trovar nuove strade, per iscansar quella del diritto, quand'è lunga e incerta.
La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro.
La storia è una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato.
La vecchiaia è l’età della discrezione.
La vita non è già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto.
Liberi non sarem se non siamo uni.
Meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell’errore.
Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente.
Non sempre quello che viene dopo è progresso.
Non si può spiegare quanto sia grande l’autorità di un dotto di professione, allorché vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi.
Ora sapete come è l'aspettativa: immaginosa, credula, sicura; alla prova poi, difficile, schizzinosa: non trova mai tanto che le basti, perché, in sostanza, non sapeva quello che si volesse.
Per fare il bene, bisogna conoscerlo; e, al pari d'ogni altra cosa, non possiamo conoscerlo che in mezzo alle nostre passioni, per mezzo de' nostri giudizi, con le nostre idee; le quali bene spesso stanno come possono.
Que' prudenti che s'adombrano delle virtù come de' vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov'essi sono arrivati, e ci stanno comodi.
Regala un sorriso quando tu hai voglia di piangere.
Se volete aver molti in aiuto, cercate di non averne bisogno.
Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio.
Spegnere il lume è un mezzo opportunissimo per non veder la cosa che non piace, ma non per veder quella che si desidera.
Un povero ci vuol poco a farlo comparir birbone.
Una delle più gran consolazioni di questa vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto.
È uno de' vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed esser odiati, senza conoscersi.